26/02/13

Lana e ferri!

Fin da che io ricordi mia nonna aveva sempre in giro per casa una borsa con dentro un lavoro a maglia.
O un vestito da cucire in quella stanza che noi chiamavano "Entrata" perchè aveva una porta che dava sul portico. Quella era la mia stanza preferita. C'era la macchina da cucire. E mia nonna aveva sempre un "peciottino" per me. Un pezzetto di stoffa che io facevo diventare un vestito per una bambola o una copertina o qualsiasi altra cosa avessi bisogno in quel momento.
Fin da che io ricordi anche mia mamma è sempre stata così.
La televisione alla sera la guardava, e la guarda tutt'ora, mentre ricamava, sferruzzava, cuciva o, negli ultimi anni, lavorava al tombolo.
Credo sia un gene, qualcosa nel DNA femminile della famiglia.
"Sem minga bun da sta' ferm!".
Comunque.
Anche a me il lavoro a maglia piace.
Ed è perfetto per quelle sere in cui sono troppo stanca per tirare fuori macchina da cucire, etc.
Mi siedo sul divano, magari davanti a un bel film, e sferruzzo.
Solo che non è che sia proprio...una scheggia.
Così la scorsa settimana ho deciso di dare uno "sprint" al  maglione che sto facendo per Toti, altrimenti lo finisco per quando va in prima elementare.
Per cui non ho scritto.
Ma questa settimana mi rifaccio.
Solo che.
Tragedia.
Ho finito la lana e mi manca giusto solo il collo.



Adesso mi tocca aspettare di passare davanti al negozio che la vende.
Che non è proprio dietro l'angolo.
Uff.
Non lo finirò mai...
(Se mai lo finirò pubblicherò lo schema...)
Meglio perdersi nei ricordi del rumore ritmico dei ferri che ticchettano uno contro l'altro.
Chissà se qualcun altro ha questo ricordo.

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